L’associazione Lesra e Rubin nasce nel 2008 per l’incontro di due gruppi.
Il primo era formato da adulti che condividevano una forte passione per l’aiuto a bambini e adolescenti sofferenti per gli esiti di precoci ed intense deprivazioni affettive, o per le conseguenze di affetti ‘devianti’. I membri del gruppo, quattro, si erano incontrati sulle strade dell’aiuto; chi aveva fondato e gestiva da decenni Comunità di tipo familiare per adolescenti ‘al limite’, Centri di pronto intervento per minori; chi si specializzava in aspetti fondamentali dell’aiuto organizzato al bambino, quali quelli giuridico-amministrativi, e contemporaneamente dirigeva iniziative residenziali di aiuto, mentre parallelamente adottava direttamente bambini, insieme alla moglie, anch’ella sinergicamente attiva; chi, infine, sviluppava e fortificava la coordinazione fra l’approfondimento scientifico e il lavoro concreto con tali bambini e ragazzi in seria difficoltà.
Per circa un quarto di secolo, ciascun adulto ha approfondito i propri ambiti di approccio al dolore mentale in età evolutiva. Nel corso di tale tempo, gli adulti si sono incontrati, conosciuti, avvicinati, fino a divenire un gruppo coeso e articolato nelle specificità che ciascun membro portava seco. Insieme hanno contribuito alla crescita, a livello nazionale, della risposta di aiuto all’età evolutiva sofferente, conducendo formazione e supervisione in iniziative federate in ambito regionale e nazionale, promuovendo la nascita di iniziative quali comitati scientifici ed etici, accordi bilaterali con enti locali e tribunali per i Minorenni (di cui alcuni del gruppo sono Giudici onorari), portando nei Convegni scientifici nazionali ed internazionali le proprie esperienze di aiuto per promuovere, attraverso la ricerca clinica, la crescita delle possibilità di risposta al problema.
Il secondo gruppo era composto da giovani adulti. Loro si sono conosciuti sui banchi del Liceo e da allora hanno iniziato a sviluppare sogni ed attività concrete finalizzate all’aiuto dell’età evolutiva affettivamente deprivata. Giovanissimi, hanno realizzato una loro ‘sede societaria’, e nel tempo hanno sviluppato attività spontanee e gratuite di aiuto. Hanno tutti iniziato a lavorare per poter raggiungere la disponibilità economica necessaria a realizzare attività d’aiuto all’adolescente, proponendo spontaneamente iniziative quali cene in pizzeria, soggiorni, uscite varie, cinema ma anche ‘chiacchierate serali’ dense di consigli e così via.
Il gruppo dei giovani adulti, anch’esso di quattro unità, ha incontrato quello degli adulti e da ciò, nel corso di una decina di anni, ne è conseguito un avvicinamento fra le due unità, con apporti all’insegna della reciprocità.
Si sono così maturati i tempi e le condizioni per realizzare una realtà di aiuto condivisa e i due gruppi si sono uniti, creando Lesra e Rubin.
Nel tempo la geometria relazionale di LeR si è andata aggiuntivamente articolando; altri soci sono entrati e qualcuno è uscito, il gruppo di amici si è infoltito mentre lo spirito è rimasto intatto così come si vuole: aiutare bambini, adolescenti e chi li aiuta con gratuità, mettere l’interesse del bisognoso al disopra di tutto, della stessa Associazione.
Braccio destro dei Soci è divenuto una schiera di coadiuvanti detti “Collaboratori di LeR” i quali vengono formati, supervisionati e supportati nell’aiutare LeR a svolgere il proprio lavoro. Alcuni di essi, seguendo il percorso descritto nello Statuto, divengono Soci e continuano con noi ancora più da vicino.
E siamo amici di molte Istituzioni con cui collaboriamo e condividiamo la scelta di sdoganare modelli psicoanalitici nell’aiuto al bambino e all’adolescente in difficoltà. Di alcune di esse diversi di noi sono anche Presidenti, Docenti, Membri dell’Esecutivo, Soci, ma tutti, di tutte, siamo, per prima cosa, intimamente, amici.
In testa il Coordinamento Nazionale Comunità Minori (CNCM), di cui uno dei nostri Soci fondatori, Gianni Fulvi, è anche Presidente, e della quale tutti siamo, a diverso titolo, ‘interni’, anche se ci verrebbe da dire ‘intimi’; quindi la Società Psicoanalitica Italiana; la Associazione Romana per la Psicoterapia psicoanalitica dell’Infanzia, dell’Adolescenza e del Giovane Adulto (ARPAd) e la sua Rivista AeP. Adolescenza e Psicoanalisi le quali, col Presidente Giovanna Montinari e il Direttore Gianluigi Monniello, ci dedicano spazi preziosi e opportunità generose; la Fondazione Minotauro di Milano coi compagni di viaggio Gustavo Pietropolli Charmet e Alfio Maggiolini; la Fondazione Alfredo Rampi presieduta dall’‘amico gemello’ Daniele Biondo; il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA); l’AreaG di Milano e Torino; la SIPRE di Parma col nostro buon amico Fabio Vanni; l’ASSIA di Catania; gli amici cari e bravi di AdEm di Verona; la Associazione Itaca di Rimini Presieduta dal fedele amico Maurizio Cottone; e gli amici simpatici e attivi della Fondazione Bambini nel Deserto che abbiamo aiutato nel tempo e che siamo pronti per supportare nella “fase due” dell’intervento umanitario, quando agiranno sul trauma psichico dei bambini ospiti nei loro orfanotrofi o altrove; e ce ne sono ancora molte, non solo Italiane. Pur essendo legati a tutte, interni fino “all’osso” con alcune, vorremmo, come LeR, non entrare a fare parte direttamente delle loro Organizzazioni federative – se non come soci onorari, titolo che appunto onora perché ufficializza la vicinanza e l’amicizia – per il doppio scopo di essere parimenti a disposizione di tutte ma più che altro per lanciare, anche con questo atteggiamento simbolico, un messaggio di unione fra tutti, di monito per arrivare a una federazione di federazioni che, legando raggruppamenti e sigle sotto il denominatore comune del metodo psicoanalitico applicato alle Istituzioni del Pubblico e del Privato sociale dedite ai Minorenni in difficoltà, facilitino il raggiungimento dell’obbiettivo fondamentale di legittimare tale modalità di intervento perché la più efficace riscontrabile in letteratura nelle forme di sofferenza citate. Il verbo “legittimare” ha come radice “Legge” e a tale riconoscimento noi vorremmo giungere, federandoci anche con analoghe Realtà europee fino a riuscire, a colpi di “scienza e coscienza”, a mettere definitivamente in sicurezza un metodo efficace di lavoro, professioni altamente specialistiche, ma, più che altro, riuscire a mettere in sicurezza tanti bambini e ragazzi “dispersi” nell’anima.
Questo ci motiva all’impegno.